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  • Carlos Méndez

Intelligenza artificiale: dieci domande fondamentali





Qualche tempo fa, Tik Tok è diventato virale con un filtro chiamato "Intelligenza artificiale". Molti utenti, dopo aver caricato la propria immagine, sono rimasti affascinati dal fatto che l'immagine catturata si trasformasse in una nuova immagine caricaturale, idealizzata e quasi perfetta di come ci vedremmo rappresentati in stile animato.

D'altra parte, sembra che la nuova piattaforma Chat GPT continui a fare progressi. Con l'ultimo aggiornamento di Chat GPT 4, una versione potenziata di OpenAI, è possibile comprendere e generare testo, audio e immagini, migliorando l'interazione con gli utenti e automatizzando i compiti, quasi come un assistente virtuale di livello esperto, dato che include la possibilità di allegare documenti digitali e lavorare direttamente su di essi.

Sembra che non siamo così lontani da quello che abbiamo visto in alcuni film di Steven Spielberg, in cui le macchine svolgevano molti compiti al posto nostro. La verità è che la tecnologia digitale avanza rapidamente e le innovazioni non tardano ad arrivare.

Diamo per scontato di conoscere tutti gli aspetti delle novità del mondo digitale. Ma il divario creato dall'età, dall'analfabetismo digitale, dalla mancanza di accesso a Internet, dalla resistenza al cambiamento, dalla povertà, tra gli altri, è altrettanto evidente. Per questo motivo, come comunicatori dobbiamo essere i primi a educare e informare sulle novità, le scoperte e gli sviluppi nel grande mondo della comunicazione e della tecnologia. Pertanto, condividiamo queste dieci domande che ci aiutano a fare chiarezza sugli sviluppi attuali e su quale dovrebbe essere la nostra posizione in riferimento all'Intelligenza Artificiale (IA).


1. Che cos'è l'IA?

L'IA è una branca dell'informatica che permette di programmare e progettare sistemi hardware e software in modo da dotare le macchine di caratteristiche funzionali tipicamente umane, cercando di ricreare una sorta di intelligenza, basata sulla teoria delle intelligenze multiple di Gardner: logico-matematica, linguistica, spaziale, musicale, cinestetica-corporale, intrapersonale, interpersonale, naturalistica.

2. Come funziona l'IA?

I sistemi di IA si sviluppano sul principio di base degli algoritmi (una successione di passaggi che definiscono un'operazione sui dati per ottenere dei risultati). In questo senso, i sistemi di IA eseguono calcoli non solo su dati astratti, ma anche su dati organizzati, facendo confronti e scegliendo tendenze.

3. Qual è la fonte delle informazioni dell'IA?

L'IA lavora con i dati forniti dall'uomo. Le informazioni vengono convertite in sequenze numeriche di base. Queste sequenze vengono interpretate e consentono di effettuare confronti. Diversi algoritmi intervengono e alla fine presentano la scelta effettuata sulla base delle informazioni complessive fornite. Con queste informazioni, i sistemi vengono alimentati e migliorano le loro scelte e i loro risultati.

4. Possiamo dire che l'IA è vera intelligenza?

La prima cosa che possiamo dire è che l'IA non è né coscienza umana né animale. Non parliamo in questo senso di intelligenza come capacità di ragionamento e coscienza. Possiamo solo dire che è un sistema che presenta risultati basati su un'enorme quantità di calcoli e scelte comparative a partire da dati numerici.

5. L'IA è un computer che ci parla?

I sistemi di IA non sono un computer, sono sistemi supportati da server digitali o fisici, in senso stretto non sono "un" computer. Chiaramente possiamo dire che sono software progettati per simulare conversazioni e rispondere rapidamente. La simulazione è molto dettagliata, quindi le risposte sono molto veloci, precise e articolate.

6. L'IA è utile?

È chiaro che ogni sviluppo tecnologico e digitale ha i suoi vantaggi. La questione etica indica che di per sé la tecnologia non ha uno scopo negativo, il che non esclude che possa essere usata per un beneficio privato, senza considerazione per gli altri. Di conseguenza, l'IA può contribuire a migliorare le capacità e il progresso umano, ma la mancanza di criteri di solidarietà può avere conseguenze negative per alcuni.

7. Quali sono le sfide etiche per l'uso dell'IA?

Lo sviluppo tecnologico dell'IA ha anche un impatto sull'azione umana. Attualmente, problemi tecnici come: la programmazione con principi discriminatori; la sicurezza e la protezione della privacy di ogni utente; la trasparenza e la responsabilità delle aziende che sviluppano questa tecnologia, devono essere affrontati e chiariti dalle autorità. Allo stesso modo, effetti sociali come: la riduzione dei posti di lavoro a causa dell'automazione con l'IA; l'autonomia delle decisioni dell'IA che influenzano le decisioni personali; l'educazione e l'alfabetizzazione digitale; il costo sociale e ambientale dello sviluppo di queste tecnologie, non sono attualmente affrontati nelle politiche degli Stati o delle istituzioni governative.

8. Cosa dice la Chiesa sull'IA?

Papa Francesco, dal 2019, ci ha invitato a riflettere sulla novità e sui rischi dell'IA. Nel febbraio 2020 si è tenuto in Vaticano un congresso sull'IA. Nel suo discorso al congresso, Papa Francesco ha avvertito che l'IA è un dono, ma ha bisogno di un'etica adeguata per essere usata in modo responsabile. Nel suo messaggio per la Giornata mondiale della pace del 1° gennaio 2024, ha insistito ancora: "È necessario essere consapevoli delle rapide trasformazioni in atto e gestirle in modo da salvaguardare i diritti umani fondamentali". La sua presenza alla riunione del G7 del giugno 2024 è stata una novità, e non ha perso l'occasione per ricordare che l'IA è diventata uno strumento molto potente, utilizzato in vari settori dell'attività umana, dalla medicina alla cultura, dalla comunicazione alla politica. Tuttavia, ha anche espresso l'ambivalenza di questo strumento: "Da un lato è eccitante per le possibilità che offre, ma dall'altro genera paura per le conseguenze che suggerisce". Tuttavia, la Chiesa non si oppone all'innovazione tecnologica; al contrario, ne chiede un uso sempre appropriato per il bene dell'umanità.

9. Salesiani e IA?

A causa dell'importante ruolo dell'IA nel mondo dei giovani e dell'educazione, i Salesiani hanno raccolto questa sfida in modi e tempi diversi. Una sfida importante è la risposta del modello pedagogico salesiano di incontro e vicinanza che deve essere formato con un'integrazione etica e responsabile di fronte alle nuove tecnologie. D'altra parte, la Commissione Salesiana Internazionale per l'Intelligenza Artificiale (ISCAI in inglese) è stata recentemente creata per sfruttare i vantaggi dell'IA e per affrontare le implicazioni che essa genera nel campo dei valori e dei principi. D’altra parte, all’Università Pontificia Salesiana di Roma, Il mese scorso è stato presentato il libro “Intelligenza artificiale. In cerca di umanità”, che prova a rispondere alla domanda posta da Papa Francesco nell'ultima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: che cos'è dunque l'uomo, qual è la sua specificità e quale sarà il futuro della nostra specie chiamata homo sapiens nell'era delle intelligenze artificiali?

10. Quale dovrebbe essere la nostra posizione di fronte all'IA?

Come genitori, educatori, formatori, pastori, non possiamo ignorare i progressi della società digitale. È nostro dovere aggiornarci e avere un senso critico per poter guidare l'uso delle nuove tecnologie e dell'innovazione digitale. Abbiamo anche il dovere di educare una coscienza sana che ci permetta di scegliere i principi del bene comune e del progresso per tutti. La tentazione di un individualismo esacerbato, alimentato dalle strutture virtuali, potrebbe farci perdere il senso di umanità.


Infine, non dimentichiamo che l'intelligenza e le relazioni umane si sviluppano nel contatto quotidiano e reale con gli altri e nella valutazione dei risultati della loro applicazione. Raccogliamo la sfida di conoscere sempre meglio le opportunità che il mondo digitale ci offre e sforziamoci di sviluppare i criteri per un uso responsabile dei mezzi tecnologici e digitali che il mondo di oggi ci offre.


P. Carlos Méndez, sdb

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